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Smoked Brisket – Barbecue Texas Style

Smoked Brisket

Barbecue Texas Style

Il perfetto brisket, cotto e affumicato nello stile texano, già pronto da scaldare e servire.

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Il Brisket: un’opera omnia gastronomica nascosta, in attesa di rivelarsi

Ricordo questa citazione attribuita al Buonarroti che dice “Nel marmo vedo una bellissima statua, come se giacesse prigioniera nella pietra. Io devo solo togliere l’eccesso per liberarla.

Ecco come vedo ogni nostro Brisket: un’opera omnia gastronomica nascosta, in attesa di rivelarsi. Ho realizzato che, in questa finestra storica, eravamo gli unici a poterlo fare e che era arrivato il tempo di farlo. Se dici “Brisket” non solo ad ogni appassionato ma soprattutto ad un **vero** cultore del barbecue saprà che è la vera maledizione del Pit Master.

Il Brisket è una sequoia, è veramente Michelangelo che scolpisce la pietà da un’enorme roccia grezza. Ecco, questo è un po’ il senso di ciò che abbiamo fatto, senza alcuna presunzione di volerci accostare a quel tipo di genio. Noi potevamo togliere l’eccesso, potevamo assumerci la responsabilità di occuparci delle parti difficili per dar modo di avvicinare tutti i cultori del barbecue all’esperienza del vero Brisket texano.

Il vero Brisket texano non è più un sogno lontano.

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La punta di petto ha bisogno di tempo, ha bisogno di fumo, ha bisogno di una lista lunghissima di condizioni precise che devono essere mantenute costanti per tutta la durata del processo di lavorazione e cottura. Questo è ciò che riesce a trasformare un mattone di fibre bovine impossibili da masticare in un boccone tenero e succulento che non assomiglia a nulla di ciò a cui siamo abituati.

Tantissime volte, sicuramente più di quelle che ricordo, sono stato accusato di aver “perso lo spirito del barbecue”, di aver iniziato a proporre ai nostri clienti dei prodotti pre-cotti distogliendoli dalla magia della preparazione in casa. In realtà, basta fermarsi un attimo a riflettere per rendersi conto che la verità è proprio il suo esatto contrario.

Quanti hanno davvero provato un brisket cotto e affumicato alla perfezione? Buona parte di quelli che sono andati in Texas forse. Di certo i nostri studenti, ma quante volte in un anno. Quante volte riesci a dedicare 36/48 ore per la gestione di un blocco di carne da 6/8 anche 10kg.

Di tutti gli altri che ne facciamo? Chi abita in appartamento a Milano, chi non ha un giardino, chi lavora tutto il giorno, chi non possiede le skill, il tempo, la capacità ma avrebbe tutta la voglia di provarlo?

Ma anche chi, come me, i miei Coach o i nostri clienti di lunga data non esiterebbe un secondo se dovesse avere la possibilità di godere di un arrosto perfetto la domenica impiegando solo alcuni minuti per poterlo rigenerare in forno rendendolo indistinguibile da un brisket appena tolto dallo smoker.

Pure “Low & Slow”

SMOKED BRISKET

Barbecue Texas Style

Punta di petto di Black Angus Prime USA perfettamente affumicato e cotto nello stile texano. Confezionato, pronto da riscaldare e da servire con i suoi succhi.

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I passaggi fondamentali sono 5:

Trimming, Salamoia, Speziatura, Affumicatura, Intenerimento

Trimming è la rifilatura. I Brisket provengono da bovini adulti, sono l’equivalente della nostra punta di petto, prelevata intera ed è quindi molto ricca di grasso superficiale. Buona parte di quel grasso deve essere rimossa altrimenti sarebbe impossibile da mangiare ma una buona parta va conservata non solo per mantenere succulenza in cottura ma per arricchire il boccone una volta affettato. Non è un lavoro che può essere fatto da una macchina, serve la sensibilità del macellaio per rimuovere con intelligenza il grasso.

La salamoia è un passaggio fondamentale che non si può e non si deve ignorare. Saltare questo step vuol dire abbassare il livello del risultato in modo drastico. Serve a dare sapidità in profondità, perché solo il sale spolverizzato in superficie non basterebbe ma soprattutto serve ad iniziare un processo di denaturazione del collagene per via chimica. Il sale inizierà a degradare le fibre di connettivo rendendolo più tenero e la presenza di umidità favorirà poi, in fase di cottura, la trasformazione del collagene in gelatina, la vera magia del brisket.

Il rub è quel misto di spezie con cui viene cosparso il brisket. L’estrazione è decisamente texana con qualche piccola digressione per renderlo più gradevole al palato degli italiani. È ancora molto peppery, ha una pungenza decisa, una sapidità spiccata ma anche delle note agrumate e profumi estremamente gradevoli. Il rub, con il fumo e una parte di umidità, andrà a formare il **Bark** la crosta scura e croccante, imprescindibile in un barbecue degno di questo nome. Dove qualcuno vede una **crosticina** noi vediamo un’alchimia complicatissima da realizzare, c’è ragionamento, ci sono reazioni chimico-fisiche precise. Sono necessari zuccheri riducenti, aminoacidi, temperature, condizioni precise di umidità per ottenerla. È un processo ben preciso che prende il nome di Reazione di Maillard e si può ottenere solo se si verificano e si mantengono una serie di condizioni ben precise per un tempo relativamente lungo.

L’affumicatura è anch’essa un momento decisivo. Deve essere presente, non deve essere troppa e nemmeno troppo poca. Sovraffumicare significa rendere tossico il Brisket prima e sgradevole al palato dopo. Una cattiva affumicatura può generare idrocarburi, terpeni, sostanze che oltre ad essere dannose hanno un sapore davvero cattivo e gli appassionati sanno bene di cosa parlo. Tutto assume odore di posacenere bagnato o di asinello affaticato sotto la pioggia. Sbagliare la dose di fumo significa devastare un pezzo di carne estremamente pregiato. Negli anni abbiamo messo a punto una tecnica precisa che permette di ottenere un sentore di affumicato morbido, soave, soprattutto non invadente che trasmetta profumo di camino, di cioccolato, di caffè, di tabacco, di liquore affinato in botte. Siamo riusciti a “filtrare” tutte le sostanze collaterali del fumo e tenere solo le parti aromatiche profumate. Il tempo di affumicatura, il tipo o meglio il blend di essenze di legno utilizzata, il tempo di affumicatura, la condizione di umidità nella camera di cottura, sono tutti parametri vitali per questo processo. Molti prodotti in commercio sono aromatizzati con ciò che viene detto “fumo liquido” che è un aroma derivato dalla condensazione del fumo ma non è affumicatura. Industrialmente non solo è estremamente più semplice affumicare con la chimica ma è soprattutto estremamente più economico. Il punto è che non avrei mai proposto un prodotto del genere ai miei clienti.

Abbiamo scelto dei forni di affumicatura veri, usando un blend di essenze di legno vero, in combustione incompleta utilizzando procedure e macchinari precisi focalizzati ad ottenere solo il buono dell’affumicatura. Devi considerare il fumo come uno degli ingredienti del brisket perfetto, come il sale per capirci. È facile se lo sai fare ma credimi che è impossibile se non sai esattamente cosa stai facendo quando bruci legna allo scopo di conferire aroma.

La collagenosi è il momento della vera magia, è il punto in cui ti giochi il tutto per tutto. È qui che ottieni la meraviglia o il disastro. È il punto in cui il collagene cambia struttura e da proteine tenace e difficile masticare e si tramuta in morbida, sapida e succosa gelatina. Dove ti sembra di dare un morso ad un cubettone di carne ripieno di sugo di arrosto. Come amo ripetere, è un proiettile che ti deflagra nell’amigdala, è potente, opulento, ti fa chiudere gli occhi, ti richiama fuori un sospiro, qualcuno riesce anche ad ansimare tanto è godurioso il momento. Ma resta un processo scientifico che avviene in condizioni precise di umidità e temperatura. Da un lato, quando somministriamo calore alla carne, sappiamo che andremo a perdere dei succhi dati proprio dalla contrazione longitudinale e trasversale dei sarcomi all’interno della miofibrilla, contraendosi si espelle l’acqua che le circonda, dall’altra, mantenendo una temperatura corretta – e per corretta intendo tale da non strizzare troppo le fibre ma sufficiente a restare in una zona attiva di scioglimento del collagene- e per un tempo molto lungo si riesce a limitare questa fuoriuscita e ottenere la magia; un budino di carne dal profondo sentore di arrostito, con una crosta sapida e croccante e l’interno fondente e peccaminoso.

Rigenerare il brisket in poche semplici mosse

Rigenerarlo in casa è semplice in modo davvero imbarazzante. È sufficiente il forno di casa. Si scalda il forno a 90°, infili il brisket con tutta la confezione direttamente dal frigo, gli pianti una sonda e aspetti finché la temperatura interna non sarà giunta a 65°C. Non devi cuocerlo, devi solo riscaldarlo ad una temperatura di servizio. A questo punto togli il brisket dal forno, porta il forno a 200 gradi e nel frattempo tagli un’angolino con una forbice, recuperi i liquidi di cottura, che userai come consommé per bagnare le fette una volta tagliato, togli la confezione e rimetti in forno per asciugare la superficie, giusto pochi minuti. Credimi, ti ritroverai con un prodotto perfetto.

A questo punto, dividilo in due, separa il flat dal Point. Il flat va semplicemente affettato controfibra, il Point lo taglierai invece ruotando di 90°. Questo perché quella parte è composta da due fasci muscolari, sovrapposti, le cui fibre però corrono in direzioni diverse. La parte superiore, il point appunto, che è il pectoralis superficialis, è molto più ricco di collagenere rispetto al flat, pectoralis profundi. Perciò è il point che andrà affettato controfibra. Un’altra possibilità è quella di separare flat e point con un taglio longitudinale e poi scubettare il point per creare i «burnt ends», cubetti goduriosi saltati con una spessa salsa barbecue agrodolce. Basta che non mostri questa cosa ad un texano o potrebbe ferirti con un ciocco di mequite qui sulla fronte.

Rigenerarlo è veramente semplicissimo, potrebbe riuscirci davvero anche un bambino.

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Caratteristiche

Portiamo a casa tua il vero Barbecue nel puro stile del Texas, già cotto e affumicato, pronto da rigenerare in pochi minuti nel forno di casa con pochissimi, semplici passaggi.

Questo Brisket è un capolavoro che richiede un tocco esperto: il trimming non può essere fatto a macchina. Solo mani esperte sanno bilanciare perfettamente il grasso da rimuovere e quello da lasciare, garantendo un sapore e una tenerezza ineguagliabili.

La maestria nell’affumicatura, poi, risiede nel dosaggio preciso, nella scelta di essenze di legno che impregnano la carne senza sovrastarla.

È un equilibrio aromatico che parla di camini accesi, di cioccolato e di caffè, di cuoio, di tabacco, di liquore. Un esperto sa bene quanto può essere distruttiva un’affumicatura eseguita male e quanto complesso sia eseguirla a regola d’arte.

La creazione del nostro brisket precotto e affumicato è un’esemplificazione di come la modernizzazione dei metodi di produzione non precluda l’essenza dell’artigianato.

Ci siamo ispirati al modello del Parmigiano Reggiano: un prodotto la cui produzione, pur essendo industrializzata, rimane inalterata nella sua inarrivabile qualità. Questo è il principio che guida ogni fase del nostro processo produttivo: trasformare ingredienti selezionati in prodotti eccezionali mantenendo invariata l’attenzione ai dettagli tipica dell’artigianato.

Ogni nostro brisket, benché frutto di un processo tecnologicamente avanzato, mantiene intatte le caratteristiche di un prodotto realizzato a mano.

L’industrializzazione nel nostro contesto non è sinonimo di standardizzazione di bassa qualità, ma di un costante impegno verso l’autenticità. Un ponte tra la maestria artigianale del passato e l’efficienza produttiva del futuro.

Tutto ciò che ti serve è qui.

Noi abbiamo scelto i tagli migliori per te, li abbiamo preparati e affumicati per te e ora non dobbiamo fare altro che spedirteli. Sei davvero a un clic di distanza dall’esperienza carnivora più entusiasmante del 2023.

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F.A.Q.

Quando lo ricevo devo cuocerlo?2023-12-18T15:22:17+01:00

Il brisket è già cotto e pastorizzato, quindi conservabile in frigorifero.
Si deve solo riscaldare a temperatura di servizio e servire. Tutta la procedura di cottura e intenerimento la abbiamo già completata noi.

Alcune indicazioni:

Rigenerarlo in casa è semplice. È sufficiente il forno di casa. Si scalda il forno a 90°, si infila il brisket con tutta la confezione direttamente dal frigo, gli si infila una sonda e si aspetta finché la temperatura interna non sarà giunta a 65°C. Non si deve cuocerlo, si deve solo riscaldarlo ad una temperatura di servizio. A questo punto si toglie il brisket dal forno, si porta il forno a 200 gradi e nel frattempo si taglia un’angolino con una forbice, si recuperano i liquidi di cottura, che si useranno come consommé per bagnare le fette una volta tagliato, si toglie la confezione e si rimette il brisket in forno per asciugare la superficie, giusto pochi minuti. Ci si ritroverà con un prodotto perfetto.

A questo punto, si divide in due, si separa il flat dal Point. Il flat va semplicemente affettato controfibra, il Point lo si taglierà invece ruotando di 90°.

Posso congelarlo con la confezione?2023-12-18T15:24:06+01:00

Certamente. Il prodotto cotto e pastorizzato ha una scadenza piuttosto lunga e va conservato in frigorifero ma si può anche decidere di congelarlo.

Posso dividerlo per consumarlo in più momenti?2023-12-18T15:24:43+01:00

Certamente. Si può anche aprire la confezione e dividerlo in due o più parti da consumare in più momenti. Ricorda di dividere, insieme alla carne, anche i succhi. Meglio se utilizzando buste sottovuoto utili alla cottura.

Successivamente dovrai scaldarlo, seguendo le indicazioni, gestendo le singole porzioni, con buste sottovuoto per cottura o in leccarde coperte con carta alluminio.

Daniele Faresin

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