Questo post è stato realizzato in collaborazione con Weber Italia
Accade, ma non sempre per fortuna. Neanche spesso, a dire la verità.
Quando iniziai ad appassionarmi al fuoco e alle griglie, per esempio, non ho mai avuto esitazioni: era una grande passione e avevo la forte convinzione di volerla coltivare. E l’ho fatto. In tutti questi anni, ho cercato di condividere questa terribile “malattia” con coloro che come me, ne mostravano evidenti segni di contagio.
In dieci anni di vita di BBQ4All ho parlato con alcune migliaia di appassionati, che si sono subito divisi in due grandi macro categorie: quelli che sono diventati parte integrante del gruppo e quelli che sono sempre rimasti “spettatori” (lasciatemi passare il termine) passivi. In realtà ci sarebbero anche altre categorie quali acciarini di pirite, fuochi di paglia ed FF.DD (fàmo-fàmo/dìmo-dìmo) ma questa è un’altra storia…
Ormai è chiaro per tutti: possedere un kettle a carbone è il primo passo, indispensabile, per percorrere il sentiero che porta alla via del barbecue. Dico davvero, tutti lo sanno ma moltissimi, pur definendosi appassionati, non sono ancora riusciti a fare il passo decisivo, cioè acquistarlo. Si son persi in mille ragioni che, secondo loro, erano più importanti della loro passione.
Io non sono mai riuscito a capire fino in fondo i motivi o le scuse che li hanno condizionati al punto da inattivare la loro scintilla, ed è proprio per questo che mi è venuta voglia di parlarne: tocca a voi darmi una mano a capire. Ho voluto raccogliere queste scuse o questi motivi, a seconda di come vorrete classificarli, e visto che oggi mi sono alzato troppo presto e sono sceso dal letto con il piede sbagliato, mi sono preso la libertà di aggiungere le mie considerazioni.
Per facilitarvi la lettura, ho diviso queste scuse in 3 categorie: Problemi con il dispositivo, con la location e gastronomico-organizzativi. Ditemi anche se ne dimentico qualcuno.
Perché sono le dimensioni a fare la differenza. Come quando si discuteva con papà, con il foglio rosa senza neanche la piegatura, su quale macchina acquistare, mentre invece erano mesi che aveva già adocchiato il catorcio monoposto che ci avrebbe consentito di “fare un po’ di pratica” prima di passare ad una vettura come si deve. Son cose che fanno bene all’autostima e al nostro senso di responsabilità.
Chiaro. Un dispositivo in acciaio, porcellanato, che resiste alle intemperie, che se mantenuto pulito e coperto con il suo telo in teflon dura praticamente tutta la vita ma costa un paio di centinaia di euro è sicuramente troppo. Cosa vorrai farci in 20 anni di utilizzo, 2000 cotture? 12 Centesimi a cottura? Riuscendo in preparazioni altrimenti impossibili? Eh sì, è davvero troppo.
Quello è vero. Non so alcuni come facciano a complicarsi la vita. Ho visto fuochisti fieri davanti a griglie che fumavano come e più dei reattori dello shuttle in partenza da Cape Canaveral. Perché è il carbone che è complicato, mica la nostra ostinazione a non voler capire che la cultura dei cibi sul fuoco, in Italia, è ancora preistoria e che tutto ciò che sappiamo va rimesso totalmente in discussione. E visto che io e gli altri miei “fratelli di brace” non abbiamo il minimo problema a gestire i carboni può significare solo una cosa: siamo dei super eroi e ciò mi conforta non poco.
Tranquillo. Neanch’io ci riesco nel modo in cui ci stai provando. Ma se anche tu sei un super eroe e proprio non vuoi rinunciare ai tuoi metodi, ascolta un piccolo consiglio: ventagli di legno e asciugacapelli non sono proprio il massimo. Il primo è faticoso mentre il secondo richiede un bel po’ di tempo. Prova con l’arnese per soffiare le foglie, sembra funzioni a dovere. Per gli umani e il resto del mondo c’è il solito, risolutivo, cesto accenditore.
C’è qualcosa di inesatto in questo: la turbolenza generata dai settecentocinquanta gradi sopra cui metti a cuocere salsicce o costolette di maiale piene di grasso che fonde, si vaporizza e viene sparato nella troposfera alla velocità del suono; quello fa troppo fumo. E fa anche male alla salute. Un utilizzo corretto del kettle non fa più fumo di una pentola o di un forno di pari dimensioni su un qualsiasi fornello. Se si affumica il discorso cambia, ma ciò che si sente nell’aria non è diverso da ciò che esce dai camini o dalle stufe a pellet.
Ah, sicuro. Chi di noi non si è mai costruito una piastra a induzione, un frigorifero o che ne so, un ferro da stiro? Non abbiamo un kettle ma conosciamo a menadito i principi della termo-dinamica. Niente potrà fermarci. Altre categorie di super eroi. Alcuni bravini, per carità. Ma…
Non solo. Non ti servirà ancora per tanto, tantissimo tempo. Scegliere di acquistare, per svariate centinaia, anche migliaia di euro, un dispositivo totalmente inutile da sfoggiare in giardino, magari accanto alle statue dei sette nani, indica che c’è ancora davvero tanto da fare con te. Però tu non abbatterti, continua a leggere BBQ4All.
Sei sicuro che “non puoi” avere un kettle solo perché abiti in condominio? Io imparerei a memoria questa Bibbia, poi, magari, ci penserei su.
Come sopra.
Piccolo esercizio stilistico: prova a non farti la doccia, lavarti i denti, farti la barba e lavarti accuratamente per una decina di settimane. Fai un’intensa attività fisica e mi raccomando, non cambiarti mai gli abiti nel frattempo. Poi vai dalla tua donna e chiedi: “Amore, come mi trovi?”
Il Grill và pulito, carbone o gas che sia. Come tutto. Come tutti. Non serve la scienza.
Il Gas è più pratico e comodo? Mah, parliamone.
Ti capisco. Come te amo la Boxe ma preferisco guardarla in TV. E del Calcio, ne vogliamo parlare? Sono un CT incompreso. Preferisco gestire, organizzare più che correre in mutande a rincorrere un pallone. Il mio talento va oltre, non posso sprecarlo. È vero, non conosco il suono e il sapore di un cazzotto dritto sul naso, ma è solo un dettaglio; non è mica questo il motivo che mi spinge a lasciarlo fare agli altri.
Puoi iniziare dall’avere un kettle e guardarti un po’ intorno. Tutti hanno iniziato, tu potenzialmente, potresti far meglio di tutti noi.
Ah beh, allora non si può. Ovvio. Discussioni, condivisione, umana tolleranza, tutta roba vecchia. Vuoi mettere un bel “Sì Amore, come vuoi tu amore.”? Vi consolerete andando per vetrine, magari a comprare un bel paio di scarpe, perché voi amate accompagnare le fidanzate senza fiatare, vero? Delle vostre passioni chìssene.
Ringrazio il cielo di non aver mai conosciuto Donne così.
Quattro salti in padella Findus o Libro della Parodi, uno a caso. Mangiare bene è un diritto, mica un dovere. Se non hai tempo o se non riesci a trovarlo…
Lo sapevi che due porzioni è la quantità di cibo ideale per fare pratica? Una è sempre troppo poca, quattro è spesso impegnativo.
Vai al punto nr. 7 senza passare dal via.
E di certo, se lo dici tu, sarà sicuramente così.
[Crediti | Link: Weber, BBQ4All | Immagini: BBQ4All]
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