Tutto quello che devi sapere per creare un team barbecue di successo

Sereno, ci sono passato prima di te, poco meno di 8 anni fa. Avevo provato tutto ciò che c’era da provare, avevo studiato, approfondito, comprato libri, DVD, avvelenato mezza città con i miei esperimenti gastronomici al benzopirene e creosoto ed ero diventato bravino o almeno così mi sembrava. Avevo una passione che mi bruciava dentro ma mi mancava qualcosa. Qualcosa che non riuscivo a individuare. Poi, d’un tratto, senza volerlo, mi si ficcò in testa un nome. Non sapevo bene cosa farci e come usarlo ma volevo che finisse nella mia vita, scorrendo contromano nelle vene. Lo vedevo ovunque e dopo un po’ iniziavo a scriverlo scarabocchiando sui fogli. Cambiava il carattere, la dimensione, il contorno o il colore ma il nome era sempre quello: BBQ4All. Ne ero ossessionato (e lo sono ancora). Sapevo che avrebbe fatto parte della mia vita e oggi sappiamo com’è andata a finire.

Poi ho incontrato Te. Magari non ci siamo mai veramente incontrati fuori dal mondo virtuale, non conosco il Tuo nome ma tu probabilmente hai letto il 99,99% dei miei post qui sul sito, sul forum o chissà dove. Non ritengo di avere chissà quali meriti nella tua vita e l’unico contributo che forse potrei attribuirmi è l’aver creato qualcosa in cui sei inciampato, poco o tanto tempo fa, a cui quale sei rimasto in qualche modo legato. Sai che c’è, qualche volta riempie un po’ del tuo tempo con soddisfazione.

Adesso però, forse, sei in una fase di transizione. In un momento in cui ti chiedi “Voglio di più, ma cosa?” Beh, non posso sapere con esattezza “cosa” ma posso farti una previsione abbastanza attendibile. Il “come” è un po’ meno semplice e devi riuscire a capirlo da solo anche se credo di poterti offrire alcune dritte che ho avuto in dono in questi 8 anni alla guida di BBQ4All.

Senti di dover passare ad un livello successivo e per farlo nel modo giusto hai bisogno di una squadra. Di un Team. Dimmi che non ti brillano gli occhi al pensiero di poter diventare il leader di un Team Barbecue o comunque entrare a farne parte. Mi sbaglio? Se non ci ho preso puoi anche smettere di leggere questo post ma se ho ragione ti consiglio di arrivare fino alla fine perché rischi seriamente di appuntare la data di nascita del tuo Team Barbecue.

Sei ancora in tempo. Sicuro di voler continuare?

Troppo tardi.

Prima di tutto; io ti ho solo lanciato una provocazione affermando che “vuoi fondare un team barbecue” perché ovviamente non potevo saperlo ma se sei andato avanti a leggere con entusiasmo significa che questo desiderio non è così fuori dal mondo, dico bene? Ora ti chiedo: L’idea è bella e stimolante ma hai anche una vaga idea di cosa ti costerà avviare o aderire a un barbecue team? Ti anticipo un po’ di cose, giusto per farti passare la voglia:

  1. Comporta una mole di lavoro inaudita. (no, di più)
  2. E’ un hobby costoso (molto) e ci rimetterai dei quattrini (troppi) specialmente all’inizio.
  3. Litigherai con tua moglie/marito/compagna(o) e anche furiosamente. (spesso)
  4. Ti verrà a mancare il concetto di “tempo libero”. (sempre)
  5. Puzzerai perennemente di fumo di Hickory o Ciliegio. Anche dopo la doccia. Anche dopo lo shampoo. Anche dopo giorni.
  6. Litigherai anche con chi ti ha messo al mondo. (sovente, ma non chiedermi perché; la risposta potrebbe non piacerti.)
  7. Più diventerai bravo e più sarai il bersaglio continuo dei tuoi detrattori (ma non farti intimorire e archiviali al fascicolo “Peracottari”. L’italiano generico medio, che pena, ahimè…)
  8. Ti verranno riconosciute solo piccole parti del merito. (non ti ci abituerai mai, ma tant’è)
  9. Non sarai capito. (abituati)
  10. Una persona saggia e posata farebbe bene a rinunciare prima di cominciare. (fallo, fidati)

Sei ancora lì? Non sto scherzando, è più lavoro di quanto tu possa immaginare e ci saranno sempre meno soldi. Possono esserci solo tre motivi per volersi imbattere in questo delirio: o sei pazzo. O sei pazzo per il barbecue. O sei uno di quei pochi eletti che farà cose gloriose nel mondo della ciccia cotta al fumo di hickory.

Se sei pazzo, sarai un fuoco di paglia. Investirai del denaro e dopo qualche mese vedrai la tua squadra smembrarsi perché sì, non sei in un lager e gli uomini non hanno voglia di sottostare alle dittature e alle tue manie di  protagonismo o peggio ancora al tuo delirio di onnipotenza (e ci mancherebbe altro). Essere un leader non è una patacca appuntata sulla camicia, non è sedere sul trono e comandare a bacchetta i sudditi. Essere leader è sporcarsi le mani prima e più degli altri, trascinare essere in prima linea, tirare il carretto. Tira la corda il giusto e fai in modo che non si spezzi. Puoi anche non farlo ma ricorda che gli altri ti guardano e si fanno un’opinione sui tuoi comportamenti.

Se sei pazzo per il barbecue sarai animato dal fuoco ma devi stare attento all’effetto “fischione impazzito”. Non pianificare, decidere oggi per domani e cambiare idea dopodomani, non avere una direzione, un obiettivo o uno scopo preciso ti porterà al fallimento. Resta focalizzato, prova a non cedere alle lusinghe dei primi successi, non cambiare costantemente opinione, non contraddirti in continuazione, non curarti degli avversari (è il modo migliore di farli ammalare di cirrosi) persegui gli obiettivi con perizia e soprattutto rispetta i tuoi compagni. Ad ogni costo. Ogni costo significa senza compromessi. Loro sono come Te. Rispettali e si prenderanno una pallottola al posto tuo, non farlo e terranno il mirino puntato sul tuo cranio.

Se sei un “l’eletto” sarà molto più semplice ma non meno duro. Avrai successo, crescerai insieme alla tua squadra, rientrerai dagli investimenti e potenzialmente potrai anche guadagnarti da vivere (e bene). Scriverai un piccolo capitolo di storia e vivrai delle esperienze fantastiche. Potrai girare il mondo, gareggiare e vincere.  Aprire ristoranti, fare catering, scrivere libri, andare in tv, produrre le tue salse e le tue miscele di rub. Raccontare la tua storia a qualcuno. Sarai una persona vincente.

Ancora della stessa intenzione? Sei davvero intenzionato a fondare o aderire a un team barbecue? Allora lascia che ti suggerisca 4 step da mettere in pratica per iniziare:

1. ATTREZZATURE
Il primo step è avere delle attrezzature idonee. Per il grilling è semplice, basta avere un paio di kettle e un po’ di accessori e il problema è risolto. Ma l’american barbecue di livello superiore non può prescindere da una batteria di smoker. Sì, ho scritto batteria. Diciamo che un paio sono il minimo sindacale.

Lo so come stai per fare: Inizierai a scandagliare la rete in cerca del migliore affumicatore possibile che il mercato possa offrire: Bullet Smoker, Kamado in ceramica, affumicatori offset tradizionali, con flusso inverso, a pellet e chi ne ha più ne metta. Primo consiglio spassionato: lascia stare e punta alla massima resa con il minor sforzo. Esistono centinaia di barbecue team americani che hanno vinto fior fiore di gare utilizzando gli smoker verticali WSM di Weber. L’attrezzo conta ma le mani contano molto più dell’attrezzo, puoi fidarti. Altro consiglio: evita gli affumicatori elettrici, a gas o a pellet perché non sono consentiti in gara e se non costano più di 7/8000€ possono tranquillamente rientrare nella categoria “giocattoli”. Un paio di WSM 57, dei termometri con termocoppia affidabile, guanti, grembiuli, pinze, ciminiere di accensione, qualche quintale di bricchetti e una cassa iso per la birra sono un ottimo inizio. E fidati, bastano e avanzano. I primi tempi saranno dedicati solo ed esclusivamente al training.

2. CONOSCENZA
Se pensi che ti basti uno smoker, un paio di slab di costine e la copia stampata degli articoli di Zino per diventare Pit Master, beh, buona fortuna ma stai sbagliando di grosso. Le ribs per gli amici sono una cosa, le ribs da presentare a un giudice in una gara sono un’altra cosa. I tuoi avversari in gara sono professionisti e con ogni probabilità hanno alle spalle quintali se non tonnellate di cenere. Pile alte quanto un palazzo di quindici piani. Impossibile competere con loro? Nient’affatto. Se sei preparato e hai talento hai le stesse opportunità di un gruppo solido e consolidato ma non sarà un percorso breve o semplice. Gira la rete, compra dei libri importanti, segui dei corsi da dei veri professionisti. Se hai deciso di accendere l’avventura di  un team barbecue, non ha senso non porsi l’obiettivo di diventare i più bravi del mondo. Riuscirci è un altro paio di maniche ma non si può non voler tentare, giusto? La conoscenza è la chiave del tuo successo. Viene prima di ogni cosa, prima di ogni cubetto di paraffina che andrai ad accendere. Ogni volta che porti lo smoker in stabilizzazione fissa bene il tuo obiettivo. Stai lavorando sulle ribs? Definisci a priori il risultato che vuoi ottenere. Segna i passaggi e correggili. Segna le dosi del rub e aggiustalo. Cuoci ribs fino a quando il risultato al morso è identico a quello che hai scritto sul pezzo di carta prima di cominciare. Metodo e disciplina. Non accontentarti mai del “provo la prossima volta, per adesso voglio capire come viene”. La prossima volta è adesso e subito, senza se e senza ma. Le voci intorno a te, se non ti chiedono legittimi compromessi a cui è corretto aderire, devi considerarle solo rumore.

3. APPARTENENZA
Crea la tua identità ma cerca di aderire ad un circuito. Fai squadra con altri e fai sinergia per farti conoscere. Non fare il solone, non partire alla conquista del mondo, non iniziare a parlar male degli altri credendo di apparire bello e figo: otterrai esattamente l’opposto. Crea una pagina Facebook, un sito web con un blog dove proponi dei contenuti a cadenza più o meno regolare. Ricorda sempre di offrire dei contenuti di alto livello. Al pubblico non frega nulla se sei bello, se hai scritto libri, se vai in TV o hai il numero 1 del biglietto dei salumi al supermercato. Le persone hanno bisogno di valore, sono molto consapevoli e, che tu ci creda o no, hanno una testa e ti giudicano e probabilmente non saprai mai cosa esattamente pensano di te. Ciò che dai dev’essere e rappresentare per loro un vero beneficio. Non aspettarti lodi e preghiere perché gli italiani non sono un popolo, sono una folla (n.d.r.). Ed è da qualche migliaio di anni che la folla sceglie sempre Barabba. I social network hanno accorciato le distanze, hanno sfatato i miti, distrutto i mentori, annullato i riferimenti. Tutti si sentono in diritto di criticare tutti e se da un lato è un bene, dall’altro t’impone di essere sempre al meglio di te stesso e non offrire lati scomodi. Se lo fai, ricordalo bene, non ti perdoneranno e ti bastoneranno pesantemente. Ti metteranno alla gogna e solo per il gusto di farlo, infischiandosene delle tue ragioni che, in ogni caso, saranno considerate solo scuse di chi è stato scoperto. Indipendentemente dal valore.
Dai valore, resta umile e impara dai tuoi errori. In ogni caso preparati a vedere altri proporre le tue idee rimpastandole alla meno peggio. Sì, pensano che tutti vedranno il loro colpo di genio tranne te che sai di essere colui da cui hanno copiato. Non curartene, costa fatica mantenere un’identità precisa e senza talento li vedrai sciogliere come neve al sole. Matematico.

4. UMILTA’
Parla con il tuo team. Di tutto e di niente, del serio e del faceto, dei programmi e dello sviluppo. Scendi dal tuo piedistallo e non pensare di dover essere sul trono solo perché tu hai dato il via a tutto. Sei anche tu una persona che può commettere errori. Dovresti essere una guida “giusta”. Autorevole senza mai apparire autoritario. A volte non si può. A volte è necessario sbattere i pugni. A volte vorresti ma non puoi farlo ma in ogni caso devi impegnarti ad essere la risposta ad ogni domanda. E quando non riesci ad essere quella risposta, non privarti dell’esperienza del gruppo. Magari tu sei quello che ne sa di più sul barbecue ma ricorda che ogni membro della tua squadra potrà e saprà offrirti spunti ed esperienze che unite alla tua visione potranno rovesciare e sovvertire le sorti di quel problema.
Ti assicuro che guidare un gruppo può essere un affare irto di molte insidie. Devi incoraggiare e nutrire la spinta motivazionale della tua squadra. E non devi farlo a chiacchiere ma con fatti concreti. Non è semplice, anzi, a volte è quasi impossibile. Molto spesso è la cosa più complicata che si possa pensare di porre in equilibrio. Tu però provaci, sempre, dammi retta. Non dare mai per scontata la loro fedeltà perché è proprio quando lo fai che iniziano i problemi. Ti sarà necessario trovare un giusto mix di giocatori e tipi di personalità. Personaggi capaci di riuscire a stare insieme per condurre insieme un gioco inarrestabile. Non sto dicendo che saranno rose e fiori ma molto probabilmente, con non poche difficoltà, riuscirai a trovare il giusto equilibrio. Almeno fino alla prossima spinta motivazionale.

Allora? Vuoi proprio farlo? Se l’idea ti stuzzica ancora, lascia che ti dia 9 ottimi consigli sul “come” fare sbagliando il meno possibile.

1. Fondazione del team
In qualità di Leader, è tuo compito stabilire la mission del tuo Team. Stabilisci adesso dove vorrai arrivare e scrivi su un foglio di carta il modo in cui pensi di arrivarci. Non importa quanto tempo e con quali risorse. Scrivi. Segna gli obiettivi e ragionaci. Vedrai che giorno dopo giorno quella lista apparirà sempre più chiara.

2. Co-Fondatore
Da solo non vai da nessuna parte. Ricordalo. Potrai anche voler fare il solista ma se non sei Albus Silente o Severus Piton non riuscirai mai a fare da solo ciò che potresti fare con 20 persone. Uno conta uno, venti contano venti. Potrai anche trovare degli assistenti ma sappi che prima o poi si stancheranno di vivere alla tua ombra, ti lasceranno e dovrai ricominciare da capo. E ti dirò di più. Se c’è una cosa che fa imbestialire “le comparse” è sentire qualcuno nominare la performance del divo di turno e attribuirgli tutto il merito, dimenticando di dare il giusto beneficio anche a chi era lì a dare una mano. E’ il modo migliore per iniziare a sgretolare la sua carriera. Usa questo aspetto a Tuo beneficio.
Partire insieme ad buon Co-Fondatore è un passo fondamentale per il tuo team. Scegli il migliore che conosci e che sia disposto ad impegnarsi senza riserve. Con un grande senso di organizzazione e che sia in grado di sostituirti quando non ci sei. In tutto e per tutto. Fa in modo che Tu possa essere identificato come leader ma fai anche in modo che il tuo team ascolti e offra rispetto al tuo co-fondatore tanto quanto ne offre a Te.

3. Nome del team
Trova un nome che sia facile ma al contempo evocativo. Evita nomi banali quali “1-2-3 Barbecue” o “Happy Grill Marks” o “Grigliamo duro”. Ricorda che dovrai invecchiare e con te anche la tua autorevolezza. Con un nome sciocco farai fatica a essere credibile. Fai in modo che il tuo nome faccia venire il mal di stomaco ai tuoi avversai ogni volta che lo sentono o lo leggono. Se proprio non lo trovi, rivolgiti a un creativo. Il nome giusto è fondamentale. Non sottovalutare questo aspetto.

4. Reclutamento
Il reclutamento dei membri della tua squadra sembra difficile o impossibile ma in realtà è molto semplice. Ciò che è difficile non è trovare persone ma farle restare a lungo. Poche semplici regole: I membri del tuo team non devono necessariamente essere i più grandi pit master della galassia. Devono solo essere disposti all’idea di far parte di un collettivo in cui tutto è basato sul lavoro del singolo veicolato ad un obiettivo comune. Scegli persone con diverse personalità e prova a farli lavorare insieme in modo che il pregio di uno compensi il difetto dell’altro. Ovviamente non è aritmetica e non parliamo di pacchi postali. Si tratta solo di formare i gruppi nel modo più armonico possibile. Con un po’ di tempo ci si riesce. Ricorda che ne vedrai entrare molti e ne vedrai uscire altrettanti. Probabilmente, a qualche anno dalla prima formazione, ti resteranno vicini al massimo un paio di membri. E’ triste ma è così. E’ una selezione naturale che fa solo bene a gruppo. Non tentare in nessun modo di trattenerli. Se non funziona, lasciali andare. Lascia il romanticismo fuori dalla gestione della tua squadra. Se c’è affinità la vedrai subito altrimenti non la vedrai mai.

5. Eventi e Campionati
Questa è la parte divertente. La cosa più importante per un team barbecue è essere attivo. Fai in modo di avere delle attività pianificate settimanalmente, specialmente durante la stagione primaverile e estiva. Organizzatevi in reunion con gli amici o cominciate ad offrire i vostri servizi a pagamento. C’è una grandissima richiesta, la domanda è in crescita e l’offerta è davvero poca. C’è davvero spazio per tutti. Il campionato, invece, è la tua opportunità per farti conoscere, vincere ed entrare così nel circuito delle sponsorizzazioni e della promozione del tuo business. A quel punto si comincia a fare sul serio ma ricorda che avrai a che fare con altri team altrettanto agguerriti e determinati. Dovrai continuare a mantenere la posizione acquisita. In Italia non c’è ancora un vero circuito di campionati ma su questo aspetto, ti assicuro, stiamo lavorando intensamente e contiamo di poter dare un contributo importante e molto presto.

6. Supporto
Come leader del team, è tuo compito supportare i tuo membri in ogni modo possibile. Assicurati di ascoltare tutti, sentire tutte le campane e fare in modo che ognuno possa mostrare il suo valore. Ricorda che alcuni di loro possono avere molta più esperienza di te in alcuni campi e possono essere in grado di fornirti un valore aggiunto che può rappresentare un beneficio per tutta la squadra. Affida loro delle responsabilità e lascia che le gestiscano in autonomia. Dai degli obiettivi e lascia che portino a casa il risultato. Devi guidarli, non controllarli. Fidati di loro senza riserve e allo stesso modo escludili senza pietà se il loro atteggiamento nuoce all’equilibrio raggiunto.

7. Errori comuni
Sbaglierai, è organico. Di seguito ti elenco alcune insidie ​​facilmente identificabili che spesso portano al fallimento di un team. Prova a tenerle in considerazione da subito e le tue possibilità di successo aumenteranno enormemente.

  1. Troppi “dirigenti”.
    Le tavole rotonde non funzionano. Tu e il tuo co-fondatore siete più che sufficienti. Ascolta il parere di tutti ma decidi tu. Se hai l’appoggio del tuo co-fondatore, conferma la tua scelta anche se tutti gli altri non sono d’accordo. Se ne faranno una ragione o se ne andranno, fa lo stesso. Chi muore giace e chi vive si da pace.
  2. Inattività
    Non stare mai fermo. Allenati, prova, pianifica, fai un progetto e seguilo. L’inattività è la prima causa di scioglimento dei team. Tieni viva l’attenzione.
  3. Dispute interne.
    Usa estremo giudizio ma rimuovi i rami secchi senza colpo ferire. Non offrire mai una terza possibilità ai membri che causano problemi e non offrire mai una seconda a chi ti crea danni permanenti.
  4. Membri che non si integrano.
    Ce ne saranno molti. Prova a condividere le responsabilità con loro ma allontanali se vedi che nulla cambia. Se non c’è sintonia all’inizio non ci sarà mai. Se c’è all’inizio potrebbe non durare. Quando è così, inutile insistere. L’armonia è il tuo fare; gestire i malumori interni ti sottrae tempo e risorse per fare ciò che invece ha la priorità.
  5. Generatori di cattiva reputazione
    Rimuovili senza pietà. Chi non ti ascolta o ha manie da prima donna è una mina vagante; lascia che esploda lontano.
  6. Soloni
    I celolunghisti sono quelli che sanno fare tutto loro alla perfezione e criticano sistematicamente gli altri. Anche questi devono essere immediatamente allontanati. Chiunque siano. Chi non accetta la squadra è solo un opportunista che sta cercando di stare sul cavallo fino alla prossima fermata. Lascialo a piedi nel deserto.
  7. Co-Leader “troppo” leader
    Presta la massima attenzione a questo parametro perché più vai avanti e più sarà complicato mettere le cose a posto. Se è tuo amico, riconoscerà il tuo ruolo. Se prova a sopraffarti, lascialo fuori o minaccia di andartene e ricominciare altrove. Chi ti ama ti seguirà e potrebbero non essere pochi.
  8. Nessuna pratica
    Tutti i membri del team hanno bisogno di fare pratica costante. Un membro che per esempio vive in appartamento e non ha il barbecue in casa, non può sviluppare le stesse abilità di chi accende lo smoker 3 volte a settimana. Fai in modo di riservare un luogo in cui poter fare pratica costante.

8. Leadership
Il team esiste grazie a Te e deve vivere grazie alla tua guida. Tutti i problemi comuni che ti ho esposto possono portare a spaccature o addirittura allo scioglimento del team e se questo accade è soprattutto colpa tua. Tutto ciò può essere evitato adottando le giuste misure nel momento in cui una di quelle condizioni dovesse verificarsi. Devi essere un leader ma leale e con i piedi per terra. Premiare i membri, con ogni mezzo possibile, ti consente di far crescere la tua squadra e al contempo coltivare nuove leve attraverso gli anziani. Accertati che ognuno di loro sappia di avere l’obbligo di seguire le direttive che tu e il tuo co-fondatore stabilirete. Sembra banale ma ti assicuro che a volte qualcuno potrebbe far fatica a capire il motivo per cui lo hai ripreso mentre cucinava con la sigaretta accesa in bocca. Di contro, però, ricorda che quelle persone non sono lì per diritto acquisito ma per scelta. Sei un privilegiato e non hai un titolo nobiliare che legittima la tua posizione. Accetta e rispetta questo privilegio in ogni momento. Senza di loro puoi averne altri ma in ogni caso, senza una squadra, non avrai nulla. Fai in modo che percepiscano la tua gratitudine in ogni momento e fai in modo che possano ottenere soddisfazioni personali importanti. In tutti i sensi.

9. Divertimento
Divertiti. Questo è il vero spirito del barbecue. Passare le notti a bere birra ghiacciata davanti al fuoco acceso mentre butti un occhio al termometro dello smoker in cui si abbronza il brisket. Mangiare carne buona, cotta bene come se non ci fosse domani. Abituarsi alla migliore espressione dell’alleanza e del convivio e nel frattempo guadagnare ogni possibile tipo di gratificazione. Ricorda che il barbecue ti renderà una persona felice. Senza dubbio. In alcuni casi anche benestante.

Ancora qualche piccolo consiglio:

  1. Parti con il reclutare chiunque sia interessato; avrai tempo per selezionare. Accetta tutti ma tieni affilata la cesoia per tagliare il ramo secco ai primi sentori di inconcludenza.
  2. Cercate di mantenere il team ad un numero ristretto. Se si è in troppi, inizia a diventare complicato.
  3. Una volta che hai una base solida e sai di poter contare su un buon numero di persone, non aver timore di lasciare andare coloro che non ingranano bene o che vivono un disagio con te o con gli altri membri. Può essere controproducente per Te e per loro.
  4. Non arrabbiarti mai con un membro del team, specialmente in pubblico. Lava in famiglia i panni sporchi. Le carnevalate sono becchime per i detrattori.
  5. Mantieni sempre la calma, anche quando ottieni una sconfitta. La lucidità ti permette di trasformarla in un’opportunità, sempre.
  6. Sii onesto con i membri del team. Se in pubblico, difendili fino alla morte, con senso critico ma anche se hanno torto. Fagli da scudo in ogni controversia e parla tu al posto loro. Prendi tutti gli oneri e assumiti ogni responsabilità. Poi, lontano da tutto e tutti, quando nessuno a parte l’interessato ascolta, sentiti libero di fare il tuo cazziatone.
  7. Non essere romantico. I Membri del team vanno e vengono. Sii positivo e incoraggia chi esce ad espandersi in proprio. I matrimoni che non funzionano generano solo attriti e malumori. Meglio lontani ma felici. Accetta di perdere qualche compagno, fa parte del gioco. Un vero amico non ti tradirà e capirà sempre le tue posizioni.
  8. Ricorda che un team può sciogliersi in qualsiasi momento. Se non è solo colpa tua e se sai di aver fatto bene, non abbatterti. Basta iniziare da capo e fare tesoro di ciò che hai imparato la prima volta per non ripetere gli errori. Se sei destinato dovrai arrivare.

Bene, dovrebbe essere un po’ tutto anche se è impossibile creare una guida esaustiva al 100%. Se sei ancora convinto di fondare un team barbecue, queste informazioni dovrebbero portarti quantomeno sulla buona strada. Perciò, se davvero sei abbastanza pazzo per il barbecue, scegli il nome del tuo team e corri fuori a fare cenere. Dal canto mio ti faccio una promessa:

Se mi chiederai una mano e sarai una persona leale e rispettosa, prometto di aiutarti a trovare un posto nel mondo del barbecue italiano. Hai la mia parola. Riuscirci dipenderà da entrambi.

Gianfranco Lo Cascio

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