Il momento peggiore per ogni griller è quello in cui deve pulire il proprio dispositivo. E se questo è vero, quando cuciniamo a casa nostra e abbiamo una o due griglie da pulire, la cosa diventa molto più spiacevole durante i corsi, dove gli arnesi luridi  diventano dieci o dodici.
Ci è capitato, durante l’ultimo corso Bbq4all Smoke to Perfection, che un corsista (e amico) tirasse fuori dal cappello, come per magia, un detergente fatto in casa da lui.

Senza citare slogan di pubblicità anni ’80, quel detergente ci ha veramente aiutati nel lavoro di pulizia.

Abbiamo chiesto quindi a Dario Marchi, appassionato, fra le altre cose, di spignatti e autoproduzioni (ha anche un suo blog che si chiama “EcoDario“) di parlarci di questo argomento e di svelarci la ricetta del mitico detergente.

Ecco il suo articolo scritto apposta per noi:

IL PROBLEMA DELLA PULIZIA DELLE GRIGLIE:
una soluzione autoprodotta

Per gli appassionati di barbecue, logicamente, la parte divertente del lavoro è sempre e solo quella che viene prima di dover spegnere e riporre a dimora tutta la strumentazione. Alla fine del divertimento, però, c’è la noiosa (e faticosa) fase di pulizia.

Come fare per rendere più semplice la pulizia delle nostre griglie, unte e bisunte? In commercio si trovano tantissimi prodotti adatti allo scopo, più o meno economici e più o meno efficaci. Però quello che ci serve per pulire al meglio le parti sporche di unto ce l’abbiamo spesso già a disposizione, magari senza saperlo.
I detergenti commerciali sono costituiti principalmente da tensioattivi abbinati, spesso o quasi sempre, ad altre sostanze che hanno lo scopo di aiutare il lavoro di questi nel rimuovere il grasso.

I tensioattivi infatti sono molecole -la faccio breve – che hanno la capacità di acchiappare da un lato la molecola di grasso e dall’altra l’acqua, così da permettere di “sciacquare” via l’unto. Sono parenti stretti del classico sapone e li troviamo in quelli che chiamiamo “saponi liquidi”, ma non sono saponi. Una caratteristica dei tensiottivi, meno nota delle altre, è che riescono meglio a pulire via il grasso quanto più si alza il pH dell’ambiente in cui lavorano: ovvero, quanto più il detergente è alcalino, tanto meglio sgrasserà. In effetti, nei detergenti industriali, si trova spesso la soda caustica, che è un fortissimo alcalinizzante.

Noi a casa il tensiottivo ce l’abbiamo tutti: è il detersivo liquido per piatti! Possiamo allora prepararci da soli un buonissimo detergente/sgrassante alcalino per le griglie. Naturalmente, nel fai da te, è sempre meglio evitare di lavorare con prodotti un po’ pericolosi, come la soda caustica, perchè questo comporterebbe anche l’uso di determinate attrezzature che ci misurino il pH del nostro preparato, per non farne un prodotto caustico, ma…c’è un’alternativa comoda e comunque efficace alla soda caustica, ed è il percarbonato di sodio.

Il percarbonato di sodio è il principale componente degli sbiancanti da bucato, dopo la messa al bando del perborato di sodio. Altro alcalinizzante di facile reperibilità è il carbonato di sodio (la soda da bucato), che però alza il pH un pochino meno del percarbonato. Il percarbonato di sodio, inoltre, a contatto con l’acqua e superati I 40°C, si decompone in ossigeno e anidride carbonica, quindi è anche un buonissimo disinfettante, proprio grazie all’ossigeno liberato durante l’uso. Il percarbonato di sodio puro oramai lo si trova anche nei supermercati, venduto come sbiancante ecologico da bucato.

Ecco qui una ricetta collaudatissima per un ottimo detergente per le grigle:

Ingredienti:
• un biccchiere di alcool etilico rosa (non l’acool bianco da pulizie, che è tossico)
• un cucchiaio da cucina di percarbonato di sodio puro o, in alternativa, di sbiancante per bucato
• mezzo cucchiaio di detersivo liquido per piatti
• acqua, q.b. A riempire un flacone riciclato, con spruzzatore
• un flacone con spruzzatore
• una piccola caraffa o qualcosa di simile

Dato che il percarbonato di sodio è poco solubile in acqua, si deve procedere sciogliendolo in acqua in una caraffa e aspettando di far depositare quello insoluto. A questo punto, si preleva solo il liquido ottenuto, senza il deposito. Si versa prima il bicchiere di alcool nel flacone, poi il detersivo per piatti ed infine la soluzione di acqua e percarbonato. Si termina, naturalmente, agitando il tutto.

Questo sgrassatore alcalino si può benissimo spruzzare direttamente sulle griglie ancora calde, in questo modo, il grasso non si sarà solidificato e si eliminerà senza fatica. Non avendo ingredienti tossici, come quelli commerciali, anche l’eventuale riscaldamento, infatti, non comporterà la produzione di fumi nocivi.

Tratto dal blog I Malebranche